In Toscana c’è un vigneto dove le uve vengono prodotte al ritmo di note musicali. L’idea è di un ex avvocato, Carlo Cignozzi, che dopo una vita dedicata all’attività forense, ha scelto di dedicarsi alla viticoltura, approfondendo alcuni studi condotti da cinesi e coreani sugli effetti positivi e benefici delle onde sonore sulle piante.
Cignozzi ha così deciso di sperimentare questa teoria presso il proprio Podere Paradiso di Frassina a Montalcino (Siena). Qui, da diversi anni, l’uva cresce al suono della musica classica diffusa da 86 casse ultratecnologiche, come quelle utilizzate nella cappella sistina, collocate all’interno del vigneto di Sangiovese soprannominato “il vigneto di Mozart”, alle quali se ne aggiungeranno presto altre.
“Quando ho visto per la prima volta il Podere, spiega Carlo, che da sempre è un appassionato di musica, ero a bordo di un’auto scoperta e stavo ascoltando un CD di Mozart. Quando sono sceso dall’auto mi sono accorto che la musica permeava in un modo quasi magico per tutta la proprietà e proprio in quel frangente ho pensato che fosse giunto il momento di sperimentare gli studi dei cinesi…”
Una volta acquistato il podere e risistemati i vigneti, Carlo ha pertanto deciso, una quindicina di anni fa, di installare nel suo vigneto degli altoparlanti adatti anche all’ambiente esterno. Un progetto che nel corso del tempo si è sviluppato con l’installazione di un nuovo impianto altamente professionale, realizzato in collaborazione con Bose, che ha richiesto un notevole lavoro da parte dell’azienda.
“Abbiamo dovuto realizzare scavi profondi un metro per ben 3 km, racconta Cignozzi, solo per stendere i cavi dei diffusori”. “Sono cavi particolari, spiega, che alla tecnologia uniscono caratteristiche ecologiche, evitando qualsiasi dispersione elettromagnetica nel terreno.”.
Ogni giorno dell’anno l’impianto riproduce per 24 ore al giorno ben 300 brani musicali di Mozart, per una durata complessiva di 36 ore.
LA SCELTA DI MOZART
Ma perché proprio Mozart?
“La musica di Mozart, risponde Cignozzi, è nell’ambito della musica classica quella più complessa, ma anche quella più geometrica, spontanea, leggera, ripetitiva e rilassante. Oltre a questo è stato recentemente scoperto che la musica di Mozart contiene le sequenze di Fibonacci. La geometria e la matematica rientrano dunque nelle composizioni di Mozart, che può essere definito il “compositore della natura”.
L’originalità del progetto, brevettato, ha nel giro di breve attirato l’attenzione anche dell’Università di Firenze, che a partire dal 2004 ha partecipato all’attività di ricerca sul rapporto tra musica ed effetti sul vigneto, e successivamente dell’Università di Pisa, che tuttora sta portando avanti la ricerca per quanto riguarda gli aspetti fitosanitari.
“Per realizzare uno studio approfondito, abbiamo dovuto circoscrivere la musica ad una sola parte dei vigneti, per poterli raffrontare con quelli senza la musica, spiega Cignozzi. In particolare l’Università di Firenze si è concentrata sugli aspetti biologici e fisiologici della vite, mentre l’Università di Pisa si è dedicata inizialmente agli aspetti entomologici per poi allargare la ricerca ora agli effetti sugli impollinatori e su patogeni di origine fungina”.
I risultati sono sorprendenti per quanto riguarda entrambi gli aspetti: i vigneti coltivati con la musica presentano una migliore fotosintesi, grazie al metabolismo accelerato; al tempo stesso la presenza di foglie più larghe, più spesse e più verdi consentono una migliore autodifesa delle piante contro i parassiti.
“La musica viene mantenuta ad un volume basso, spiega Cignozzi, con una potenza di circa 65dB e frequenze comprese tra 1000 e 2000 Hertz, utili per dare benefici alla crescita della vite: le piante crescono più del normale, il grappolo è precoce, ha più zuccheri e polifenoli e acidità sempre ai giusti livelli.
La spiegazione starebbe nella sensibilità della pianta alle giuste frequenze, ma secondo Carlo anche l’armonia svolge un ruolo fondamentale sullo sviluppo delle viti.
“Oltre a fare bene ai vigneti, conclude Cignozzi, la musica rende anche l’atmosfera di chi lavora rilassante e divertente”. Anche questo è un aspetto positivo da considerare nella produzione di vini prestigiosi e complessi come il Brunello di Montalcino.
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